Inter, Chivu: “Voglio un’Inter dominante”

SEATTLE – Se gli si chiede come vede la sua Inter in futuro, quando avrà potuto darle forma, Cristian Chivu risponde: “Tutti noi allenatori vorremmo una squadra in grado di dominare le partite. È il sogno di chi fa questo mestiere. Ed è quello che voglio nel prossimo futuro. Sarebbe bello già domani, ma penso ci vorrà più tempo”. Ma di tempo l’Inter non ne ha. Allo stadio Lumen Field, casa dei Seattle Seahawks, dovrà vincere se vuole sperare di qualificarsi agli ottavi del Mondiale per club. Il River Plate, che i nerazzurri affronteranno alle 3 di notte di giovedì (ora italiana), ha vinto 3-1 contro la squadra giapponese.
Chivu: “Buona reazione col Monterrey, ma serve cinismo”Quando guarda alla prima partita del girone, pareggiata 1-1 contro il Monterrey a Pasadena, Chivu non butta via tutto, anzi: “Abbiamo fatto una gara seria e abbiamo tirato fuori la miglior versione di noi stessi. Abbiamo avuto una buona reazione. Certo, vorrei vedere più cinismo sotto porta”. Su modulo e formazione, Chivu non si sbilancia. Per quanto riguarda lo schema del centrocampo, che contro il Monterrey si è visto prima a tre e poi a due, senza un vero regista, dice: “Dal punto di vista del modulo, dipende come fai la conta: posso schierare un centrocampo a tre, quattro o cinque, perché io gli uomini sotto la punta li considero centrocampisti. Purtroppo questo non è un ritiro e non abbiamo tempo. Non posso cambiare tanto. Posso al limite provare cose che i giocatori hanno già fatto”.

E se gli si chiede di Pio Esposito, suo pupillo nelle giovanili nerazzurre, dice: “Ho conosciuto Pio Esposito a 13 anni. Siamo cresciuti insieme. L’ho fatto capitano. È passato per la Serie B ed è cresciuto. Potremo vederlo dall’inizio o a gara in corso”. Il classe 2005, che è tornato ad allenarsi con i compagni, si gioca il posto accanto a Lautaro con il fratello Sebastiano. Thuram è fermo per infortunio, mentre Taremi è bloccato a Teheran dal conflitto fra Israele e Iran.
Rispetto per l’Urawa e amore per il GiapponeQuanto agli Urawa Reds, il tecnico interista non si aspetta certo una passeggiata: “Incontreremo una squadra pulita tecnicamente. Hanno tre sudamericani e una buona organizzazione. Mi aspetto una partita difficile. Tutte le squadre europee stanno facendo fatica, perché veniamo da nove mesi durissimi”. Più in generale, Chivu dice di amare il Giappone e il suo calcio: “Delle squadre giapponesi apprezzo l’ordine e la disciplina, sono pulite dal punto di vista tecnico. E adoro la cultura giapponese, la disciplina, il rigore. Mi piacerebbe visitare il Paese”. Dell’Urawa apprezza in particolare “Gustavsson, che ha un peso importante dal punto di vista fisico e tecnico”. Quanto a Nagatomo, suo ex compagno all’Inter, “è un mio amico, ci sentiamo e mi manca”, dice rispondendo a una domanda della stampa giapponese.
La Repubblica